lunedì 23 aprile 2012

Rivedere le priorità


Quando parli di questione animale, l'oppressione a cui sono costretti gli animali-non umani, la reazione è standardizzata: "ci stanno cose più importanti". Le enumerano. Se va bene,  i salari da fame o la poca occupazione, le famiglie che "non arrivano alla fine del mese". Se va male, e di regola va male,  nel calderone imbucano amore e problemi di coppia.

Sulle minchionerie versione amore disneyano lasciamo perdere, su quell'altro punto, la fame, qualcosa si può dire. Per esempio che, pur con tutte le distorsioni che aspettano serie riforme correttive, la pagnotta sulla tavola ce l'hanno tutti, a parte una minoranza che vive sotto i ponti e che comunque non s'incula mai nessuno. Anzi, non solo la pagnotta ma pure le bibite gassate, la connessione internet, gli spiccioli per la pizza. Da cui una società obesa, obesa economicamente, opulenta, come diceva quel grande di John Kenneth Galbraith. E lui parlava degli Usa anni '50. Figurarsi oggi.

Perciò  la questione animale è,  deve essere, priorità. I dati del fenomeno sono lì, chiari. Per esempio, si sa che scannano 24 miliardi 300 milioni di animali terrestri in un anno (dati FAO, 2007). Conosciamo che in un macello di grandi dimensioni, e dico uno, sgozzano fino a 50mila suini alla settimana,  2,5 milioni in un anno. E' il caso del "centro di lavorazione e trasformazione" in apertura vicino Brescia. Tutto questo, ovviamente drammatico, diventa terribile una volta esaminate la condizioni di vita delle bestie.  (http://animalistivegetarianibenevento.wordpress.com/2012/10/18/brevi-considerazioni-sugli-allevamenti-intensivi/)

Quantità e qualità di un Olocausto che è la vergogna dell'umanità ci indicano con ogni evidenza una grande urgenza. E deve essere una priorità anzitutto delle sinistre, se sinistra significa ancora egualitarismo.

Nessun commento:

Posta un commento