Vivo in un sobborgo di Vancouver in cui le insegne dei
locali sono spesso in mandarino prima che in inglese. Più del 50 per cento per cento dei
residenti ha origine cinese, e sono spesso immigrati recenti, sbarcati per fare
moneta, riuniti in enclave etniche. Sono i più conservatori: prima cinesi poi,
forse, canadesi.
Mi rimpinzo d’involtini primavera, tofu e seitan a Chinatown, che è
nella zona derelitta di Vancouver. È imbottito di ristoranti tradizionali.
Potrei alimentarmi di zuppa di serpente. Non che serva molto per scovarne: il
25 per cento di Metro Vancouver è fatto di minoranze visibili, non europei, e i
discendenti della Terra di Mezzo sono il secondo gruppo etnico dopo gli
indiani.
Normale che in zona si discuta di “finning”, che non è una pratica
sessuale per canadesi audaci ma una roba comunque seducente per gli eredi di
Mao. I cinesi cool, quelli che hanno monetizzato, ma pure quelli che a stento si arrabattano, bramano la
zuppa di pinne di squalo. 100
dollari a portata. Lo status si fa a tavola, ai matrimoni, a cena, il Suv non
basta. Il “finning” è la sorgente della lordura, un pot pourri cui le pinne
insapori danno consistenza. Lo squalo è spinnato in alto mare, rigettato
agonizzante in acqua- sia essa di Spagna, Indonesia o Taiwan. Questo è il finning
che foraggia la zuppa, e i ristoratori. Caricare lo squalo, intero, su barcacce
e bastimenti non è profittevole: la carne di squalo si traffica poco. Ma occupa
spazio.
I canadesi si sono turbati una volta appreso lo scempio, che
copiosamente alimentano. Non risulta comunque apprensione particolare per polli
stipati in batteria e simili. I conservatori al governo federale – l’anno
scorso uno di loro si è fatto ritrarre da televisioni e giornali in lingua
cinese ad ingurgitare la zuppa- hanno proposto di vietare l’importazione di
pinne di squalo da Paesi ove gli
animali sono pescati con metodi crudeli. Vanno bene le pinne- il Canada importa 100 tonnellate ogni
anno- ma con esecuzione umana: che si portino a riva comprensivi di accessorio,
la pinna. Gentilmente, se possibile.
Certo, come anche si è fatto notare in Parlamento da chi propone un
bando totale, non si capisce come si possa combattere la graduale estinzione di
specie di squali con questa modalità- ogni anno cento milioni di individui sono
uccisi, con un trend crescente sostenuto dalla zuppa. E probabilmente non si martella il finning, visto che la
cattura illegale in taluni Paesi sarebbe la regola. Ma, tant’è, meglio andarci
con i piedi di piombo. La comunità cinese vota conservatore . E non importa che
il 77 per cento di quella sia contraria all’import della pinna. Ci sono comunque
i ristoratori e qualche baluba con gusto retrò.
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