Circo: perchè è immorale
http://www.ilvaglio.it/opinioni/il-circo-non-e-tutto-lustrini-e-luccichii-soprattutto-gli-animali-non-se-la-passano-bene/
Aria di Natale, Aria di circo. Come non usare l’intervallo festivo per passare alcune, gradevoli ore assistiti da coniuge e prole in un piacente circo tradizionale. Magari quello dell’orso in bicicletta o dell’elefante che balla. Eh si’, perche’ il circo “tradizionale” o “classico”, insomma quello che include spettacoli con animali, e’ anzitutto divertente: le decorazioni sono coloratissime, la musica vivace, i costumi sgargianti e pieni di lustrini. E poi, vuoi mettere, l’orso che balla o l’elefante che zompetta qua e la’? Ed e’ pure educativo, di certo non diseducativo: due ore senza linguaggio scurrile, ne’ sangue, ne’ squartamenti, ne’ sesso; due ore durante le quali i genitori sono sollevati dalla necessita’ di proteggere i loro figli.
Non si capisce, allora, che vogliano gli ARA, quei tromboni che pretenziosamente amano chiamarsi difensori dei diritti animali (Animal rights advocates) e che manifestano contro i circhi classici. Sono oltre ogni evidenza dei ficcanaso moralisticheggianti contrari ai valori della famiglia e determinati a privare gli altri sia della possibilita’ di divertirsi che della liberta’ di scelta. I circensi hanno ragione.
Cosa mai avranno contro i circhi che usano animali, detto che nulla hanno da dire sui circhi senza animali, vedi il notissimo e affermato Cirque du soleil. Prima di tutto, ci spiegano, “i circhi non si avvicinano neppur lontanamente all’habitat naturale degli animali selvatici” (Tom Regan, Gabbie Vuote). Non e’ insolito per i circhi muoversi per 48-50 settimane l’anno. Durante gli spostamenti tra uno e spettacolo e l’altro gli animali vengono stipati in camion o su treni. Una volta giunti a destinazione, si trovano costretti ad affrontare ulteriori restrizioni: leoni e tigri in gabbie spoglie, gli elefanti legati a una catena.Eppure, in natura, i leoni hanno un territorio tra i 20 e i 400 chilometri quadrati; le tigri tra i 20 e i 150; gli elefanti tra 13 e 3500. E non e’ raro che gli elefanti compiano spostamenti sino a 130 chilometri al giorno.
Poi, ci dicono, per gli animali “scompare qualsiasi parvenza di struttura sociale” (Tom Regan, Gabbie Vuote). I leoni sono animali sociali che vivono in famiglie costituite da diverse femmine. I cuccioli di tigre vivono con le loro madri per anni Gli elefanti vivono in branchi da 8 a 15 individui con a capo una femmina dominante.Tutto questo non ha senso all’inteno di un circo.
Quindi, le condizioni di vita degli animali dei circhi sono eguali a quelle dei carcerati. No, perche'
“la cosa peggiore che puo’ capitare a un carcerato e’ di finire in una cella d’isolamento, ma anche li’ un’ora d’esercizio al giorno e’ garantita dalla legge e, comunque, la cella e’ grande abbastanza per muoversi, e’ possibile guardare la televisione, leggere libri,ecc.”.
Per concludere, gli ARA ricordano che nel 1965 la Commissione Brambell, costituita nel Regno Unito con il compito di individuare le condizioni atte ad assicurare il benessere animale, inteso come stato di completa sanita’ mentale e fisica che consente all’animale di stare in armonia con l’ambiente, ha chiaramente esplicitato:
“Agli animali si devono concedere cinque liberta’:
1. dalla sete, dalla fame, dalla cattiva nutrizione
2. di avere un ambiente fisico adeguato
3. dalle ingiurie
4. di manifestare le caratteristiche comportamentali specie-specifici normali
5. dal timore” (Enrico Moriconi, Le fabbriche degli animali)
E il circo con animali, le mostre e le esibizioni di animali a carattere itinerante conculcano e non possono non conculcare siffatte liberta’. Gli effetti sono noti: questi animali sono dei malati di mente. Tigri e leoni camminano avanti e indietro, avanti e indietro, senza mai deviare dal loro limitato percorso. Gli elefanti si dondolano avanti e indietro o scuotono la testa in continuazione da una parte e dall’altra.
Ma non sarà che questi ARA tanto torto non hanno?
Nessun commento:
Posta un commento