Grillo nazionale
All'epoca bofonchiava come un Chomsky raccogliticcio. S'occupava d’economia, perché l’economia è il puparo e i politici i suoi pupi .
Conseguentemente erudiva che “valgono più le scelte che
facciamo al supermercato che quelle che compiamo nell'urna“. Per intanto,
afflitto dalla patologia complottista, contrabbandava gran deliri, il metodo
antitumori Di Bella, l’Aids “più grande bufala di questo secolo”,
“Biowashball”, la palla di plastica che metti nel cestello della lavatrice e
rende superfluo l’uso di detersivi. Oggi Beppe avrebbe scritto per “informare per resistere”, la
pagina delle fandonie senza fonte certa.
Qualche anno dopo, col sodale e ideologo Casaleggio,
ha messo su quella macchina elettorale che è il MoVimento 5 stelle. Chiaramente
s’è scordato i vaneggiamenti dei teatri anni novanta. Non li ha rimossi, li ha
stravolti, sennò non si spiegherebbe l’ossessione d'imbucarsi a
Montecitorio. Le allucinazioni brillano ancora, e possenti, nel cielo della
ditta stanziata alla Casaleggio Associati. Si vagheggia la terza guerra
mondiale, “decrescita felice”, signoraggio bancario, Non-Statuto, democrazia
digitale-democrazia diretta. All’appello mancano solo le barzellette sulle scie
chimiche, quelle che comunque aggradano a certi suoi militanti.
Il nuovo orizzonte culturale dell’ex-saltimbanco fattosi
politico Beppe Grillo è in qualche modo filiazione del vecchio. Se possibile, lo deteriora nell'unico dato degno di considerazione. Oggi ciancia di
democrazia politica diretta come definitivamente risolutiva, l’inizio della
nuova era. E perde di vista, all'interno di una svolta politicista che è tutta
elettoralista, la dimensione delle scelte di consumo. Il mercato configura una grande democrazia diretta in cui il
cittadino determina in prima persona scelte e modalità di produzione, cosa e
come produrre: il voto espresso con la spesa al banco del pesce fomenta la
distruzione delle risorse ittiche, l’acquisto alla pompa di benzina sollecita i
petrolieri mentre la transazione puttana-cliente promuove
l’imputtanimento. Grillo poteva
giocare con il consumo consapevole. Ha scelto di trastullarsi con Casta e
minchiate sulla Rete.
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